Lettera di don Antonio (23 settembre 2021)

23 settembre 2021
Fratelli e sorelle della comunità del Sacro Cuore,
Desidero salutarvi: aprirvi il mio animo in questo momento è rischioso ma mi affido alla vostra benevolenza o almeno alla vostra comprensione.
Questa lettera tiene il posto della domenica di addio o festa di ringraziamento che di solito si prepara per il parroco che parte: per me ogni domenica – dalla prima domenica, era il 17 gennaio 1988 – l’ho vissuta pienamente insieme con voi condividendo le vostre gioie e le vostre sofferenze, quindi non vedo la necessità di aggiungere una domenica con una intenzione particolare.
Mi basta il grazie che in quest’ultimo periodo tanti di voi con discrezione, quasi con riservatezza, sono venuti ad esprimermi, a volte con mia sorpresa: non sapevo di aver fatto loro del bene. E’ proprio vero che Signore si serve di chi vuole, perfino anche di me.
Da parte mia sono consapevole che alcuni di voi, soprattutto collaboratori, hanno patito disagio per il mio modo di essere e di agire: rinnovo loro il “confiteor” della Messa: “supplico voi fratelli e sorelle di pregare per me il Signore” .
33 anni insieme con voi: è stato un tempo importante che mi ha arricchito come uomo e come prete, e mi ha fatto incontrare migliaia di persone, ospiti qui ad Abano. Davvero è stata una esperienza significativa di cui ringrazio dl Signore e anche voi. Rivedo tutto il percorso come una lunga e bella escursione – quasi in cordata – naturalmente anche con passaggi sofferti.
Il mio dispiacere più grande: nell’ultimo periodo – causa il lockdown – si sono allentati i contatti con buona parte di voi.
Rimpianti? Non aver dato più tempo all’ascolto delle persone perché è più difficile ascoltare che parlare; come anche l’avere conosciuto il valore di qualche parrocchiano troppo tardi: si tratta di persone così discrete che devi scoprirle.
Sento il bisogno di ringraziare quanti hanno svolto o stanno svolgendo un servizio fedele offrendo le loro energie e il loro tempo al Signore per la comunità, nella liturgia, nella catechesi, nella Caritas (=Centro aiuto alla vita), nei due Consigli Parrocchiali, nella Scuola dell’infanzia, nel cammino dello scautismo, nel servizio educativo pomeridiano, nei campi di san Giuseppe, nella pulizia della chiesa e dell’area circostante: un elenco completo è impossibile, grazie di cuore a tutti. Un ringraziamento particolare a don Angelo per il suo fedele e qualificato servizio alla comunità.
Mi costa il distacco? Siccome – lo dico con un certo pudore – vi ho voluto un po’ di bene, certamente e molto, però, lo ribadisco, è bene per la comunità che ci sia un avvicendamento.
Con don Antonio o con don Giuseppe, l’importante è che la comunità del Sacro Cuore, in ogni modo, annunci Gesù con rinnovato entusiasmo. Dedicate ora le migliori energie per accogliere il nuovo parroco.
Andrò ospite nella casa canonica del mio paese di origine, Montegalda.
D’ora in poi non avrò tanto da fare come prete; il Signore mi aiuti a fare il cristiano con più coraggio e a mettermi in ascolto di Lui, delle persone e della Creazione.
Che il Signore custodisca le nostre famiglie nel suo amore fedele.
Il 9 settembre scorso ho sottoscritto l’atto notarile di donazione alla Parrocchia della Cappella di via Marzia che si porge invitante sulla strada: che la Madonna ci indichi la via e ci accompagni lungo il cammino.
Con affetto
Don Antonio