Il progetto della chiesa e delle annesse opere parrocchiali viene affidato all’architetto Giulio Brunetta, molto stimato dal vescovo Bortignon. In quegli anni lavorava molto, oltre che per l’Università di Padova, anche per la Diocesi. A lui si deve, tra l’altro, la progettazione del grandioso complesso dell’Opera della Divina Provvidenza a Sarmeola.

L’idea ispiratrice del progetto emerge anche solo osservandone la pianta. Vediamo chiaramente l’intersecarsi dinamico, senza soluzione di continuità, nell’area presbiteriale, di due figure geometriche: il cerchio (che si innalza nel tiburio cilindrico) e la parabola protesa verso l’aula (navata) e oltre la stessa facciata che, con la grande vetrata, appare non già elemento di separazione, ma di comunicazione con l’esterno.

piantacampanile


Il progetto originario di Brunetta prevedeva, oltre ad una diversa, rispetto a quella attuale, rifinitura della stessa facciata, anche l’erezione di un alto campanile (ben 75 m., con cella campanaria praticabile e raggiungibile mediante ascensore) che doveva dominare su ogni altro edificio della zona.

Le prime realizzazioni

oratorioPartono subito i lavori per la costruzione della canonica ed il 27 ottobre 1956 con una semplice cerimonia viene inaugurato il nuovo Oratorio del Sacro Cuore alla Terme (ora sala parrocchiale) che sostituisce la chiesetta settecentesca del Montirone. È il primo nucleo attorno al quale incomincia a prendere forma la nuova realtà ecclesiale.

Nel frattempo, nel settembre dello stesso anno, era giunto ad Abano Don Marcello Pulze, mandato dal vescovo come cooperatore proprio in vista delle erigende nuove chiesa e parrocchia. Il 12 aprile dell’anno successivo viene istituita la “Curazia autonoma del S. Cuore alla Terme” che il 14 settembre 1958 sarà proclamata parrocchia.