Il Tabernacolo

Il tabernacolo, lo scrigno che conserva il tesoro della Chiesa, il Signore presente nel segno del Pane eucaristico, è opera dell’orafo padovano Mario Pinton. In bronzo dorato, a forma pseudosferica, è modellato in modo da avere anche una precisa valenza scultorea. È alto 70 cm. La porticina a due ante a croce reca inciso in latino il passo di Isaia 12,3: “Haurietis aquas in gaudio de fontibus Salvatoris” (Attingerete acqua con gioia alle sorgenti del Salvatore). Ai quattro angoli, su sfondo in smalto azzurro, sono incise le iniziali dei quattro evangelisti.

Viene benedetto e inaugurato la notte di Natale del 1963. Di Mario Pinton sono anche i 12 candelabri di bronzo, a forma di piccole campane, che recano a rilievo i nomi dei dodici Apostoli.

Il Crocefisso

Sulla spoglia parete absidale ellittica domina il Crocifisso in bronzo, opera di Mario Pinton. Lo stesso autore lo presentò in questi termini: «Rilievo mezzotondo in forma di lastra modellata. Modellazione semplificata per una più facile lettura del dolore spirituale e fisico del Cristo, nella sintesi dei volumi plastici. Fusione a cera persa di cm. 120×120, su croce di ferro».

Con le sue braccia e mani aperte il Cristo crocifisso accoglie tutti e tutti invita ad accogliere il suo estremo dono d’amore.

La Corona

Quasi per richiamare l’attenzione sulla centralità dell’altare, ecco in alto, sospesa ad un filo di ferro innestato al rosone della cupola, la corona di Angeli osannanti in cerchio con mistico suono di trombe dorate. In legno massiccio del peso di 6 quintali, è opera dello scultore Dante Moro di Falcade, realizzata nel 1963.