Bollettino parrocchiale  – Pasqua 2020

 

Cari fratelli e sorelle della comunità del Sacro Cuore,

con la Domenica delle Palme e della Passione del Signore, entriamo nella “grande settimana”, la Settimana Santa per eccellenza, anche quest’anno!

Che se la situazione presente ci impedisce di acclamare il nostro Salvatore con i rami di ulivo, tutti possiamo aprire il Vangelo (quest’anno il vangelo secondo Matteo) e leggere il racconto della Passione che è il centro della liturgia di questa domenica. Man mano che ci mettiamo in ascolto, ci accorgeremo di passare da spettatori a protagonisti.

La Passione di Cristo è un evento che ci riguarda, è un evento che ci tocca; un evento tragico e stupendo ad un tempo, che ci dà la grazia di avere speranza nonostante tutto, e a dare senso a tutto ciò di cui è fatta la nostra vita, anche in questo momento in cui il pensiero della morte non riusciamo a rimuoverlo perché si presenta quotidianamente davanti a noi come in un doloroso spettacolo.

Ascoltandovi negli incontri occasionali e per telefono mi sono accorto che ci unisce una convinzione: questa situazione del tutto inattesa non è senza significato ma contiene un messaggio forte per noi. Pur con parole diverse, siamo concordi nell’affermare che una lettura parziale – solo dal punto di vista sanitario, scientifico, politico, economico – della situazione mondiale in cui ci ritroviamo è insufficiente.

Il Papa ha colto il nucleo centrale delle nostre riflessioni quando ha detto in quel memorabile venerdì sera in piazza San Pietro: “Abbiamo pensato di rimanere sempre sani in un mondo malato”.

Malato di che cosa? Di egoismo, di false e superflue sicurezze, di spreco, di chiasso (il silenzio avvolgente di questi giorni!)… Ieri sera un imprenditore di Bergamo che si trova dentro alla “tempesta”, ospite affezionato di Abano, per telefono mi ha detto le stesse cose: “Prima (notate questo “prima”!) eravamo come fuori di testa, avevamo perso il senso del limite, eravamo convinti che niente potesse fermarci…”.

Cari fratelli e sorelle, facciamo Pasqua non nonostante questa situazione ma ci è dato di fare Pasqua in questa situazione grazie a Colui che con la forza dell’amore ha trasformato il duro, spoglio legno della croce nell’albero della vita e della speranza.

È l’esperienza del padre Michele, frate francescano della Terra Santa; egli nei giorni della malattia che l’ha strappato dal suo impegno di celebre archeologo, nel suo diario ha scritto: “Tempo di potatura, per sfrondare i due tronchi della croce, che germoglieranno a nuova vita nel mattino di Pasqua”.

Anche per noi questo è tempo di potatura ma Lui ci dà la forza di trasformare questo tempo di prova, di sofferenza e di paura in un cammino di Risurrezione e di fraternità nuova.

Vi sento più che mai vicini

Gli auguri pasquali ve li farò a viva voce…

Don Antonio

 


 

Per facilitare la vostra partecipazione spirituale vi presentiamo il

quadro generale delle celebrazioni pasquali

  • Nella nostra chiesa del Sacro Cuore con don Antonio e don Angelo
  • Nella chiesa Cattedrale di Padova con il nostro vescovo Claudio
  • Nella basilica di san Pietro in Roma con il Papa Francesco

 

 

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

domenica 5 aprile

È possibile unirsi spiritualmente

  • alla S.Messa di don Antonio e don Angelo alle ore 9,00
  • alla S.Messa del vescovo Claudio dalla Basilica Cattedrale alle ore 9.30, collegandosi in diretta-streaming al sito della Diocesi http://www.diocesipadova.it/ o al Canale TV7-Triveneta
  • alla S.Messa di Papa Francesco dalla Basilica Vaticana alle ore 11.00 su TV2000

 

Triduo Pasquale del Signore crocifisso sepolto e glorificato

 

Giovedì Santo Cena del Signore

Giovedì 9 aprile

È possibile unirsi spiritualmente

  • alla S.Messa in “Cena Domini” di don Antonio e don Angelo alle ore 17,00
  • alla S.Messa di Papa Francesco dalla Basilica Vaticana alle ore 18.00 su TV2000
  • alla S.Messa del vescovo Claudio dalla Basilica Cattedrale alle ore 20.30, collegandosi in diretta-streaming al sito della Diocesi http://www.diocesipadova.it/ o al Canale TV7-Triveneta

 

Venerdì Santo Passione del Signore

Venerdì 10 aprile

È possibile unirsi spiritualmente alla celebrazione della Passione del Signore

  • nella nostra chiesa alle ore 17,00
  • nella chiesa dell’Azienda Ospedaliera di Padova col vescovo Claudio alle ore 15.00, collegandosi in diretta-streaming al sito della Diocesi http://www.diocesipadova.it/ o al Canale TV7-Triveneta
  • nella Basilica Vaticana col Papa Francesco alle ore 18.00 su TV2000 della televisione
  • alla sera Via Crucis con il Papa Francesco dal sagrato della Basilica Vaticana alle ore 21.00 su TV2000

 

Domenica di Pasqua Risurrezione del Signore

Nella notte tra sabato 11 aprile e domenica 12 aprile

È possibile unirsi spiritualmente alla solenne Veglia Pasquale

  • nella nostra chiesa alle ore 20,00
  • nella Basilica Cattedrale col vescovo Claudio dalla alle ore 20.00, collegandosi in diretta-streaming al sito della Diocesi http://www.diocesipadova.it/ o al Canale TV7-Triveneta
  • nella Basilica Vaticana con Papa Francesco alle ore 21.00 su TV2000

 

Nel giorno di domenica 12 aprile Pasqua di Risurrezione

È possibile unirsi spiritualmente

  • alla S.Messa di don Antonio e don Angelo alle ore 9,00
  • alla S.Messa del vescovo Claudio dalla Basilica Cattedrale alle ore 9.30, collegandosi in diretta-streaming al sito della Diocesi http://www.diocesipadova.it/ o al Canale TV7-Triveneta
  • alla S.Messa di Papa Francesco dalla Basilica Vaticana alle ore 11.00 su TV2000

 

Ai genitori e ai nonni

Cercate che non si crei un vuoto nell’anima dei nostri ragazzi-ragazze, che non si cancelli in loro la memoria dei giorni della Settimana Santa e della Pasqua.

Facciamo loro sentire che sono giorni speciali; al mattino quando si svegliano e scendono per la colazione, ricordate loro: “Oggi è la Domenica delle Palme”, “Oggi è Giovedì Santo” e così via…

Avvertiteli in anticipo, perché si preparino al momento in cui la famiglia si raccoglie per seguire le celebrazioni pasquali del vescovo Claudio o del Papa Francesco, come sopra indicato.

 

Il suono delle campane nei giorni di Pasqua

Fate attenzione: la campane suoneranno festosamente il Giovedì Santo alle 17,10 circa, al canto del Gloria della Messa “nella Cena del Signore”;

poi ci sarà il silenzio del Venerdì Santo e del Sabato Santo.

Le riascolterete durante la Veglia Pasquale, al canto del Gloria, per diffondere l’annuncio del Signore risorto, verso le 20,30

Ancora, per disposizione del vescovo Claudio, la domenica di Pasqua alle ore 12,00 in tutte le parrocchie della diocesi il suono delle campane si prolungherà per 10 minuti come un canto corale di speranza.

 

Il digiuno del Venerdì Santo

Quest’anno si concretizza accettando la “privazione” dei segni pasquali:

ecco la Domenica delle Palme senza i rami di ulivo con cui manifestare la nostra fede nel Signore Gesù…

E poi come immaginare il Giovedì Santo senza la lavanda dei piedi, il Venerdì Santo senza il bacio del Crocifisso, la Veglia Pasquale senza la benedizione del fuoco, fuori all’aperto, per dire che la Pasqua è l’inizio del mondo nuovo?

Ebbene questo “digiuno” dei segni pasquali ci riporta all’essenziale, a quella povertà del cuore per cui ci affidiamo totalmente al Signore. Così condividiamo anche la situazione di tanti cristiani privati della libertà religiosa.

Anche le restrizioni della nostra libertà di movimento possono diventare una forma nuova di digiuno se non le subiamo con nervosismo ma le viviamo come un’esperienza che ci fa  partecipi della immobilità di tanti fratelli ammalati (gli “intubati” in terapia intensiva) e di tanti fratelli in carcere, dei tanti profughi rinchiusi nei campi di concentramento. Vedete come la stessa situazione può essere vissuta con animo diverso!

 

La chiesa rimane aperta

È vero, non è consentito uscire di casa per venire in chiesa ma è stato ufficialmente chiarito che se nel tragitto che si fa per le necessità consentite (acquisto viveri, lavoro, farmacia, ecc.) si passa nelle vicinanze della chiesa, uno può entrare per la preghiera personale evitando ogni assembramento.

Alle famiglie più vicine alla chiesa ricordo che entro i 200 metri da casa si può uscire per qualsiasi motivo, quindi anche per venire in chiesa.

 

La preghiera di mons. Giuseppe Giudice vescovo

Io resto a casa ma sono con il Signore

  

 

 

Io resto a casa, Signore!
Ed oggi mi accorgo che, anche questo,
me lo hai insegnato Tu
rimanendo, in obbedienza al Padre,
per trent’anni nella casa di Nazareth
in attesa della grande missione.

Io resto a casa, Signore!
E nella bottega di Giuseppe,
tuo e mio custode,
imparo a lavorare, ad obbedire,
per smussare gli spigoli della mia vita
e approntare un’opera d’arte per Te.

Io resto a casa, Signore!
E so di non essere solo
perché Maria, come ogni mamma,
è di là a sbrigare le faccende
e a preparare il pranzo per noi,
tutti famiglia di Dio.

Io resto a casa, Signore!
E responsabilmente lo faccio per il mio bene,
per la salute della mia città, dei miei cari,
e per il bene di mio fratello
che Tu mi hai messo accanto
chiedendomi di custodirlo
nel giardino della vita.

Io resto a casa, Signore!
E, nel silenzio di Nazareth,
mi impegno a pregare, a leggere,
a studiare, a meditare,
ad essere utile con piccoli lavoretti
per rendere più bella e accogliente la nostra casa.

Io resto a casa, Signore!
E al mattino Ti ringrazio
per il nuovo giorno che mi doni,
cercando di non sciuparlo
e accoglierlo con stupore
come un regalo e una sorpresa di Pasqua.

Io resto a casa, Signore!
E a mezzogiorno riceverò di nuovo
il saluto dell’Angelo,
mi farò servo per amore,
in comunione con Te
che ti sei fatto carne per abitare in mezzo a noi;
e, affaticato per il viaggio,
sitibondo Ti incontrerò
presso il pozzo di Giacobbe,
e assetato d’amore sulla Croce.

Io resto a casa, Signore!
E se a sera mi prenderà
un po’ di malinconia,
ti invocherò come i discepoli di Emmaus:
Resta con noi, perché si fa sera
e il giorno è ormai al tramonto.

Io resto a casa, Signore!
E nella notte,
in comunione orante con i tanti malati
e le persone sole,
attenderò l’aurora
per cantare ancora la tua misericordia
e dire a tutti che,
nelle tempeste,
Tu sei stato il mio rifugio.

Io resto a casa, Signore!
E non mi sento solo e abbandonato,
perché Tu mi hai detto:
Io sono con voi tutti i giorni.
Sì, e soprattutto in questi giorni
di smarrimento, o Signore,
nei quali, se non sarà necessaria la mia presenza,
raggiungerò ognuno con le sole ali della preghiera.

Amen.