Pala della Madonna (Pino Cesarini, pittore - Paolo de Poli, smal

La Pala della Madonna “Mater Divinae Gratiae”

La prima pala ad essere stata realizzata è quella dedicata alla Madonna col titolo “Mater divinae gratiae”. Il disegno è del pittore veronese Pino Casarini, l’esecuzione, a smalti policromi, dell’artista padovano Paolo de Poli. Misura m. 3 di altezza, 1.40 di larghezza.

In un’ogiva la giovane Madre, né sorridente, né dolorosa, ma pensosa, ci mostra, sostenuto dalla sua mano sinistra e stretto dolcemente al cuore dalla sua destra, il Bambino Gesù che addita il cielo con una mano mentre nell’altra sostiene il mondo. Nelle formelle laterali due Angeli in contemplazione invitano alla preghiera.

Eseguita nei primi mesi del 1964, venne benedetta il l° maggio di quell’anno.

Pala di S. Antonio, particolare (Pino Cesarini, pittore - Paolo

La Pala di Sant’Antonio

Siamo a Padova e, dunque, non poteva mancare sant’Antonio. Anche la pala a lui dedicata, in lamiera di rame smaltata a gran fuoco, ha per autori Pino Canarini per la parte pittorica e Paolo de Poli per la realizzazione in smalti policromi. Ha le stesse dimensioni di quella della Madonna.

Raffigura il santo che tiene il libro aperto nella mano destra e il Bambino Gesù che guarda e addita il libro nella sinistra, per ricordarci che è il santo è Dottore della Chiesa. Ai sui piedi la Basilica di Padova a lui intitolata e sulle due formelle laterali scene di guarigioni sormontate da angeli che invitano a rivolgersi a lui con fiducia: è il santo dei miracoli.

Viene benedetta il 20 settembre 1964.


sacrocuore

La Pala del Sacro Cuore

La realizzazione della terza pala a croce greca in mosaico, dedicata al S. Cuore, è stata la più impegnativa, sia per il soggetto, qualificante per la chiesa data la sua intitolazione, sia per l’originalità della proposta del pittore Bruno Saetti, che si scostava non poco dalla iconografia tradizionale. 

La migliore presentazione dell’opera la possiamo leggere nella lettera dello stesso Saetti all’architetto Brunetta (datata 23.12.1964) che accompagna il cartone per il mosaico.

“Vorrei dare alla figura del Cristo un atteggiamento sereno, composto e misericordioso. Sopra metterei il motivo che mi è tanto caro: un grande sole rosso e al centro l’occhio di Dio. Il cuore non vorrei raffiguralo anatomicamente ma vorrei piuttosto ispirarmi, come del resto ho fatto anche in precedenti lavori, alla espressione liturgica: Fornace ardente. Nella zona di fondo della Croce divisa in riquadri quasi regolari vorrei disporre alternativamente due ordini di motivi, uno ornamentale (mazzetti di fiori) e l’altro più strettamente liturgico (motivi eucaristici: il pane, l’uva, il pesce, il pellicano e il monogramma di Cristo, ecc.). (…) Io ritengo che la soluzione dei riquadri e dei motivi alternati (fiori e simboli) costituisca la nota più originale dell’opera, ed essendo essa veramente congeniale alla struttura del mio mondo pittorico, penso che potrebbe essere un omaggio sincero e genuino del mio animo al grande ed ardito tema”.

La pala venne benedetta il 19 settembre 1965.